Francesca Gino, cervello in fuga approdata all'università di Harvard, ha scoperto che chi indossa un capo firmato contraffatto diventa cattivo. La rivelazione ha avuto vasta eco oggi sul web e, sono sicuro, domani la troverete sui giornali. L'esperta di marketing ha dato occhiali veri e tarocchi ad alcune donne, sottoponendole poi a dei test di onestà. Ignoro quali, magari le ha messe davanti a un bambino bendato che aveva delle caramelle in mano. Oppure le ha vestite da gatto Silvestro e ha lasciato distrattamente aperta la gabbia di Titti.
Comunque, quelle con gli occhiali tarocchi hanno imbrogliato più delle altre, dimostrando anche di essere più ciniche e malfidate di quelle che sfoggiavano gli occhiali originali.
Sconvolgente! Ora, conosciamo la ricetta per un mondo migliore: basterà vestirci tutti firmatissimi da capo a piedi.
Pensateci: potrete lasciare la porta di casa aperta, nessun ladro griffato entrerà, e pure l'auto, lasciatela in sosta con le chiavi ne cruscotto tanto la ritroverete.
E su larga scala? In un mondo fatto di onestà, fiducia reciproca e fratellanza non ci saranno più guerre. I leader delle due Coree s'incontreranno in fila ad un Emporio Armani costruito sul 38esimo parallelo, israeliani e palestinesi litigheranno solo per l'ultima pashmina griffata. Da noi è già tutto organizzato: così come 150 anni fa a a Teano, stavolta a Valmontone si incontreranno Fini e Berlusconi per riabbracciarsi davanti agli ultimi saldi estivi.
Ora vi lascio. Guardando le foto delle modelle che indossano vestiti griffati per questo post mi è venuta un'idea per una ricerca: e se vestirsi firmato facesse diventare anche più belle? Corro ad Harvard a vedere se me la finanziano.
Wednesday, August 25, 2010
Saturday, August 21, 2010
Ne resterà solo una
In Campania le palme sono ormai un vago ricordo. A Napoli sono infatti state sterminate dal punteruolo rosso, un insetto importato nel 2003 da una poco accorta vivaista pistoiese che acquistò delle piante in Egitto. Da allora la bestia ha fatto strage di palme, facendosi beffe di qualsiasi insetticida. Ha pure fatto secca la palma di Piazza Vanvitelli, quella sotto la quale per anni attendevo rassegnato che si decidesse cosa fare quella sera.
Là ora il Comune, dopo referendum sul sito web, ci ha messo un lauro. Ma nella calura agostana ho scoperto che una palma resiste ancora, e sempre, all'invasore africano: quella che troneggia all'interno del centro commerciale Campania, nei pressi di Caserta.
Ah, dimenticavo un dettaglio. E' intonata al luogo che la ospita: è di plastica.
Là ora il Comune, dopo referendum sul sito web, ci ha messo un lauro. Ma nella calura agostana ho scoperto che una palma resiste ancora, e sempre, all'invasore africano: quella che troneggia all'interno del centro commerciale Campania, nei pressi di Caserta.
Ah, dimenticavo un dettaglio. E' intonata al luogo che la ospita: è di plastica.
Etichette:
biodiversità,
highlander,
palma,
plastica,
punteruolo rosso,
shopping
Subscribe to:
Posts (Atom)