Un sabato come tanti, in un supermercato come tanti. La fila, la noia, il caldo innaturale di novembre unito all'aria da acquario asciutto dei centri commerciali. L'occhio vaga verso la cassiera sfatta, la postura è impegnata a schermare una donna occhialuta e volgare che cerca con finta noncuranza di passarti avanti in coda, mentre il figlio obeso succhia un lecca lecca e tiene in braccio un'ingobrante ciccio bello in scatola. Che stranamente non gli somiglia.
Poi la folgorazione: nel carrello davanti a me c'è una scatola azzurra con dentro un kit per le pulizie-giocattolo. Di marca. Vileda, quelli intelligenti che hanno fatto il mocio, che non ti devi bagnare le mani per strizzarlo. E ancora più furbi perchè hanno fatto il secchio, la scopa, lo scopettone. Tutto giocattolo.
Guardo i padroni del carrello, hanno una bambina che vogliono tirare su facendola giocare a fare la serva. Niente di male contro chi fa la cameriera, lavoro pieno di merito, a Napoli si dice che "a' fatic' nun e' mai scuorno", cioè chi lavora non deve mai vergognarsi, la vergogna è oziare o rubare ed è giusto così. Ma è innegabile che qualsiasi cameriera avrebbe preferito nella vita fare l'astronoma o la redattrice di moda, la scrittrice di gialli o anche l'impiegata alla posta. Fa la cameriera per necessità e perchè non ha avuto la possibilità di fare un'altra cosa. Ma almeno ha potuto sognarlo da piccola, è quello che i genitori dovrebbero voler fare in maniera naturale, permettere ai loro figli di sognare. E invece no, questi vogliono che giochi a ramazzare. scusate, ma non c'arrivo.
2 comments:
Ma sai invece che tanti bambini adorano pulire? io non mi capacito, davvero, ma probabilmente emulando la mamma o la nonna adorano ramazzare o spolverare... anche i maschietti!!!
Roba da pazzi.
A mio figlio non ho comprato racchette e palline a caso... ;-D
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