Giovedì scorso Twin Peaks ha compiuto vent'anni. Lo so, son passati tre giorni, ma qui scrivo per diletto e quindi faccio un po' quello che mi pare.
La prima puntata andò in onda sulla Abc l'8 aprile 1990 dopo una lunga gestazione cominciata tre anni prima, quando David Lynch e Mark Frost stavano lavorando insieme a un film su Marylin Monroe che poi non vide mai la luce. Il mistero su chi avesse ucciso Laura Palmer sbarcò in Italia qualche mese dopo, incollandoci tutti alla tv, affascinati ovviamente dalle atmosfere Lynchiane più che al thriller in sè.
I silenzi, i lunghi piani sequenza nei boschi dell'immaginaria cittadina al confine col Canada, i dialoghi non-sense tra alcuni dei personaggi, sono già ingredienti di ottimo cinema. Ma Lynch li sviluppò con grande maestria visiva, trasmettendo perfettamente la morbosa idea di trasgressione in una comunità chiusa e in cui, solo apparentemente, tutti sanno tutto di tutti. Ho letto qualche tempo fa che Lynch e Frost si chiusero in una sala di proiezione a guardare I Peccatori di Peyton Place prima di cominciare a disegnare la mappa di un paesino che sarebbe poi diventato Twin Peaks ed ha un senso, perchè, checchè ne dicano i detrattori della seconda serie, il telefim nasce come soap opera horror e ne è un magnifico, ed unico, esempio.
Per fare un salto indietro nel tempo c'è la foto di scena scattata da Richard Beymer (che faceva Benjamin Horne), oppure bastano tre minuti con il tema di Twin Peaks, fimato dall'italiano di Brooklin Angelo Badalamenti, che aveva lavorato con Lynch già in Velluto Blu.
3 comments:
che paura, mi sento salire i brividi al solo ricordo... e non ne ho mai vista una puntata, fa te.
I primi 15 secondi di una colonna sonora più belli di tutti i tempi
incollandoci tutti alla tv...
Beh, quasi tutti.
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