Tuesday, December 29, 2009

La pericolosità sociale del vabbè

Molte delle interessantissime conversazioni di questi giorni vertono su "cosa hai mangiato a Natale" (e qua crollano gli indici d'ascolto del blog). Conversazioni che se ascoltate, cosa che di solito non faccio mai davvero, fanno emergere a Napoli la pericolosità sociale di una parolina vernacolare bisillabe: "vabbè". Già, perchè nelle lunghe elencazioni delle vivande compare spesso la parolina in questione, anteposta a portate la cui presenza sul desco natalizio è talmente scontata che quasi non fa notizia. Esempio di conversazione sentita stamattina: "Poi il 27 siamo andati da mia zia che aveva detto, venite, c'è un po' di brodo. Ma la zia aveva messo i tortellini nel brodo, poi c'era la carne con cui aveva fatto il brodo, poi mia madre ha portato il pesce, il capitone, poi vabbè, c'erano le alici fritte, un polpettone, poi vabbè i broccoli, l'insalata di rinforzo (tipico piatto napoletano a base di cavolo e acciughe salate), vabbè c'erano pure noci, nocciole, un panettone atigianale che avevano regalato a mio zio, poi vabbè tutti gli altri dolci natalizi".
Il "brodo" della zia si era trasformato già di per se in un pantagruelico cenone, ma se aggiungiamo anche i piatti del "menù vabbé", si arriva a vette caloriche difficilmente raggiungibili anche nelle mense delle scuole americane.

Monday, December 28, 2009

Un titolo infelice

Il Giornale titola oggi "Occhio che questi hanno l'atomica" sulle proteste di piazza che rischiano di sfociare in rivouzione in Iran. L'ho visto ieri sera in una rassegna stampa e sono sobbalzato. "Questi" sarebbero le centinaia di migliaia di persone che rischiano la pelle per liberarsi di un presidente-dittatore come Ahmadinejad? "Hanno l'atomica" è l'unico motivi per cui dovremmo interessarci di quel che accade in Iran? E' giusto sparigliare, sono un fautore dei titoli che creano polemica. Ma ogni tanto un po' di rispetto non guasterebbe.

Saturday, December 19, 2009

Che m'ero perso (2)

Stavolta è passato meno tempo dal primo "che m'ero perso" ma va assolutamente recuperato se vi era sfuggito, come a me, alla sua uscita in sala nel 2007. Il film è 12 ed è il remake russo firmato da Nikita Mikhalkov di "La parola ai giurati" firmato nel 1957 da Sidney Lumet. La trama è la stessa: dodici giurati chiusi in una sala per giudicare un ragazzo (un immigrato ispanico per Lumet un ceceno a Mosca per Mikhalkov) accusato di omicidio: il verdetto sembra già scritto, ma uno dei 12 avanza un "ragionevole dubbio".
La versione del regista russo, che interpreta anche uno dei giurati, è un capolavoro assoluto per come tratteggia i personaggi e per come sposta in maniera inesorabile e mai banale l'obiettivo dal processo in se' all'esame di coscienza di una generazione di russi post-comunisti alla disperata quanto impossibile ricerca di un compromesso con se stessa, con i propri ideali e la propria realtà.
Curiosamente "12", come La parola ai giurati (il titolo originale era "12 angry men"), sono stati candidati all'Oscar senza vincerlo: l'opera di Lumet nella categoria Miglior film venne sconfitto dal "Ponte sul fiume Kwai", mentre quello di Mikalkov perse la statuetta come miglior film straniero a favore dell'austriaco "Il Falsario".

Friday, December 18, 2009

Autori Vari

Napoli, conferenza stampa. Interno giornodi un'aula consiliare. Pochi giornalisti annoiati. Uno dei relatori legge ad alta voce il calendario di una serie di mostre d'arte moderna che verranno inaugurate a breve. "Giovedì viene aperta la mostra d'arte contemporanea di AA VuVu". Grazie di esistere.

Wednesday, December 16, 2009

Due dubbi su Copenhagen

I titoli dei siti web e dei tg di oggi e dei giornali di domani saranno tutti dedicati agli scontri tra no global e la polizia danese, all'impossibilità di Gordon Brown di tornare al suo albergo per ragioni di sicurezza ed altre stupidaggini del genere. Sono assolutamente d'accordo sulla necessità di protestare, ma così si rischia di oscurare il fallimento totale del vertice che invece deve emergere in tutta la sua drammatica gravità.
Secondo dubbio: oggi la Cina ha rinviato le sessioni di discussione ai massimi livelli per dei problemi procedurali: in sostanza i cinesi accusano la Danimarca di "scarsa trasparenza" nell'organizzazione del summit. Almeno sto' vertice offre momenti di indimenticabile comicità.

Saturday, December 05, 2009

L'uomo giusto al posto giusto

Ho notato solo oggi che Sean Connery è da novembre il nuovo testimonial di una banca francese. Scelta interessante quella del padre di tutti gli 007: è scozzese e quindi incarna tutti i luoghi comuni che servono, risiede alle Bahamas e quindi ricorda a tutti quant'è bello esportare i propri capitali in luoghi esotici. E fin qui... Ma il nostro caro highlander è pure stato accusato di usura nel marzo scorso dal figlio di un immobiliarista. L'uomo gli chiese soldi in prestito negli anni '70 e dovette assistere impotente allo spettacolo d'arte varia del nostro 007 che vendeva i diamanti e la villa in Francia dell'imprenditore, reo di non aver restituito il prestito con i richiesti interessi. Della storia, dopo un interrogatorio di Connery davanti a un tribunale di Ginevra, si sono perse le tracce, ma, dico io, un bel Daniel Craig con addominali inclusi nel prezzo non sarebbe stato meglio?
Ps. Niente paura, nella foto Tippi Hedren sta dando dei soldi a Sean ma solo per seguire alla lettera la sceneggiatura di Marnie

Friday, December 04, 2009

Se la sono ripresa...

...e la coppia di amici che aveva visto da noi la finale ha firmato ieri la separazione legale.

Via il tempio dal mercato!

Il centro commerciale Sidicinum (dal popolo di Sidicini che abitavano la zona nel IV ecolo a.c.) di Teano è stato inauurato ieri: è solo il milionesimo mall in Campania, ma fa notizia perchè al suo interno oltre ai sempre uguali negozi in franchising, agli immancabili stand dei materassi ad acqua e dei depuratori per bere l'acqua dal rubinetto, e alla pizzetteria che ti vende una focaccia a prezzi da ostrica, c'è pure una chiesa.
Un po' come le cappelle negli ospedali, la chiesetta sarà utilissima per raccomandarsi all'altissimo prima di firmare il contratto con la finanziaria e comprare il televisore a led luminosi-full hd-decoder integrato che non ne potevi proprio fare a meno. A tagliare il nastro del centro commerciale c'è andata Nadia Bengala, che per chi non se la ricorda ha intensamente interpretato "Pierino torna a scuola" nel 1990.
Duemila anni dopo l'azzecato slogan lanciato in Palestina, a Teano si possono invertire i termini: via il tempio dal mercato. In attesa del primo mall con minareto.