Saturday, December 19, 2009

Che m'ero perso (2)

Stavolta è passato meno tempo dal primo "che m'ero perso" ma va assolutamente recuperato se vi era sfuggito, come a me, alla sua uscita in sala nel 2007. Il film è 12 ed è il remake russo firmato da Nikita Mikhalkov di "La parola ai giurati" firmato nel 1957 da Sidney Lumet. La trama è la stessa: dodici giurati chiusi in una sala per giudicare un ragazzo (un immigrato ispanico per Lumet un ceceno a Mosca per Mikhalkov) accusato di omicidio: il verdetto sembra già scritto, ma uno dei 12 avanza un "ragionevole dubbio".
La versione del regista russo, che interpreta anche uno dei giurati, è un capolavoro assoluto per come tratteggia i personaggi e per come sposta in maniera inesorabile e mai banale l'obiettivo dal processo in se' all'esame di coscienza di una generazione di russi post-comunisti alla disperata quanto impossibile ricerca di un compromesso con se stessa, con i propri ideali e la propria realtà.
Curiosamente "12", come La parola ai giurati (il titolo originale era "12 angry men"), sono stati candidati all'Oscar senza vincerlo: l'opera di Lumet nella categoria Miglior film venne sconfitto dal "Ponte sul fiume Kwai", mentre quello di Mikalkov perse la statuetta come miglior film straniero a favore dell'austriaco "Il Falsario".

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