San Gregorio Armeno è il patrono dell'Armenia, terra che si convertì al cristianesimo proprio grazie ai suoi miracoli e alla sua opera di evangelizzazione. Il santo è noto però nel mondo perchè il suo nome è legato alla strada di Napoli che ospita le botteghe artigiane del presepe, visitata ogni anno da migliaia di turisti.
In questa viuzza nel cuore dei decumani ci sono degli artigiani che da alcuni anni sono adusi "attualizzare" il tradizionale presepio settecentesco, ponendo accanto ai pastori, ai bottegai, ai magi ed alla sacra famiglia anche personaggi più o meno celebri: si cominciò con Maradona, passando per Cossiga e Berlusconi, fino alle più recenti rappresentazioni di Ruby e premier Bunga Bunga. Questa discutibile usanza ha oggi toccato il fondo: come ci illustra saggiamente il corrieredelmezzogiorno, uno dei "maestri" ha immortalato sul presepe tale Marika Fruscio che, apprendo, di professione fa la showgirl. La suddetta signorina, che di fianco vedete con la sua statuina in un'immagine pubblicata dal sito web del corriere, appare sul presepe come mamma l'ha fatta e così come l'artigiano l'ha rifatta. Che la sua presenza rappresenti un pentimento? La voglia di intraprendere un nuovo cammino di fede? La meditata rinuncia alle frivolezze delle luci della ribalta? Bene. In caso contrario auguro alla signorina Fruscio il meglio per la sua carriera, ma spero che si ponga una domanda: che ci faccio io sul presepe? D'altro canto, mi si potrà obiettare con ragione, la stessa domanda andrebbe posta all'artigiano che ha deciso di immaginarla nei paraggi della grotta di Betlemme, senza neanche preoccuparsi del fatto che, essendo il bue e l'asinello già prenotati per quella sera, la signorina avrebbe sofferto per i rigori dell'inverno visto il suo abbigliamento.
A chi avrà voglia di seguire le gesta dei due l'ardua sentenza. Io, per parte mia, penso che dall'anno prossimo faccio l'albero.
Tuesday, December 28, 2010
Saturday, December 04, 2010
I campanelli di Billy
Oggi ai giardinetti di via Ruoppolo, dietro casa mia, hanno montato il mercatino di Natale, quindi ci siamo. Se volete una canzone di Natale nuova vi rimando al blog di 80/100 che vi regala Christmas Light dei Coldplayers, qui da Idefix il Natale 2010 si festeggia invece con un Billy Idol del 2006 che ci canta Jingle Bells Rock dall'alto del suo ciuffo. Eccola qua.
Sunday, November 28, 2010
Le rime del week end
Da Bersani a Vendola,
quelli del Pd son tutti sui tetti,
mentre Baffino pensa solo a Totti
E Silvio? Attacca Fini senza tatto
e sogna della Russo le tonde tette
quelli del Pd son tutti sui tetti,
mentre Baffino pensa solo a Totti
E Silvio? Attacca Fini senza tatto
e sogna della Russo le tonde tette
Monday, November 15, 2010
L'agenda di Napolitano
La Camera sfiducia Berlusconi? Sciogliamo la Camera e rifacciamo le elezioni. Il Senato concede la fiducia? Perfetto, i senatori restano lì, si cambiano solo i deputati. L'ultima idea che Silvio vuole portare all'attenzione del presidente della Repubblica ha portato ad un improvviso intasamento dell'agenda di Napolitano. Gli uffici del Quirinale sono stati sommersi di richieste per provvedimenti simili. Eccone alcuni estratti da una lista top secret che abbiamo trovato nella cassetta della posta, sotto le offerte di Eldo.
Mittente: Oj Simpson. Richiesta: In una giuria americana, cambiare solo quelli che votano colpevole.
Mittente: Maria De Filippi. Richiesta: a Sanremo, cambiare solo i giurati che votano contro il vincitore di Amici.
Mittente: Michele Santoro. Richiesta: alla Rai, cambiare solo i direttori generali il cui nome e cognome iniziano con la stessa lettera e, segnatamente, la M.
Mittente: Angelino Alfano. Richiesta: alla corte costituzuionale, cambiare i membri che bocciano il lodo Alfano
Mittente: Mino Raiola. Richiesta: nella giuria del pallone d'oro, cambiare solo i giurati che votano contro i suoi assistiti.
Mittente: Oj Simpson. Richiesta: In una giuria americana, cambiare solo quelli che votano colpevole.
Mittente: Maria De Filippi. Richiesta: a Sanremo, cambiare solo i giurati che votano contro il vincitore di Amici.
Mittente: Michele Santoro. Richiesta: alla Rai, cambiare solo i direttori generali il cui nome e cognome iniziano con la stessa lettera e, segnatamente, la M.
Mittente: Angelino Alfano. Richiesta: alla corte costituzuionale, cambiare i membri che bocciano il lodo Alfano
Mittente: Mino Raiola. Richiesta: nella giuria del pallone d'oro, cambiare solo i giurati che votano contro i suoi assistiti.
Thursday, November 11, 2010
Una generazione sotto attacco
Se fossi uno speaker di Fox News direi che c'è una generazione di italiani-meridionali sotto attacco. Dal blog di Marioplanino riprendiamo la storia di Valentina, che, ''paga le tasse come cittadina italiana ma ha i servizi e i diritti di una cittadina campana''. E che dirle? Che presto pagherà più di una cittadina italiana visto che il federalismo prevede lo sblocco dei tetti delle addizionali regionali Irpef: credi che in Campania non aumenterà?
Alla storia di Valentina commenta Fede (che non si chiama Emilio di nome, immagino) con la storia, chiara pure quella, di Serena. E dire che siamo quattro gatti a leggerci sti' blog, ma le storie, come diceva Biscardi, fioccano come nespole.
E per chi se la fosse persa, eccovi la storia dal blog di 80/100 di come tutti noi meridionali, e Campani in particolare, paghiamo iniquamente l'assicurazione auto più alta d'Europa. Lo raccontava un avvocato ad "Articolo 3" della Busi. Che ora non racconta più nulla, perchè, guarda caso, le hanno cancellato il programma.
La mia "campagna" contro la favoletta del federalismo solidale? Me la stanno già boicottando: oggi ha grandinato e per la campagna non c'è disgrazia peggiore.
Alla storia di Valentina commenta Fede (che non si chiama Emilio di nome, immagino) con la storia, chiara pure quella, di Serena. E dire che siamo quattro gatti a leggerci sti' blog, ma le storie, come diceva Biscardi, fioccano come nespole.
E per chi se la fosse persa, eccovi la storia dal blog di 80/100 di come tutti noi meridionali, e Campani in particolare, paghiamo iniquamente l'assicurazione auto più alta d'Europa. Lo raccontava un avvocato ad "Articolo 3" della Busi. Che ora non racconta più nulla, perchè, guarda caso, le hanno cancellato il programma.
La mia "campagna" contro la favoletta del federalismo solidale? Me la stanno già boicottando: oggi ha grandinato e per la campagna non c'è disgrazia peggiore.
Thursday, November 04, 2010
007 Dalla Russia con Arcòre
Che poi, non per dare ragione a D'Alema, ma Anna Chapman, la famosa spia russa arrestata l'estate scorsa negli Stati Uniti, quanto c'avrebbe messo a infiltrarsi nel governo italiano? Diciamo tre giorni?
Già mi immagino il colonnello del Kgb che le dice: "Ana, devi scoprire segreti militari di governo italiano. E' missione suicida devi stare molto attenta".
E lei, mentre cerca il numero di Lele Mora sul cellulare: "Non si preoccupi colonnello, le mando una relazione appena divento sottosegretario".
Wednesday, November 03, 2010
E il Tea Party a Terzigno?
I primi due anni di Obama non sono stati facili tra la crisi economica e i talebani che non mollano. Le elezioni di mid-term hanno visto quindi vincere i Repubblicani negli Usa, ma il quotidiano campano Il Denaro ha pensato bene di rassicurarci subito con il suo titolo di oggi in home page.
E io che pensavo che venissero a fare un Tea Party a Terzigno.
Monday, November 01, 2010
Quando si dice il tempismo
Ho avuto un po' da fare, ma questa non ve la potevo far perdere. Dunque, la cara vecchia regione Campania, che ha sul libro paga 6.500 forestali (contro, per esempio i circa 5.000 dell'intero Canada con i suoi grandi boschi), ha celebrato l'arrivo di 12 nuovi grandi jeep per lo spegnimento degli incendi boschivi.
I supertecnologici fuoristrada sono costati 1.800.000 euro, cioè 150.000 euro ognuno, e verranno ora distribuiti, dopo l'immatricolazione, ai diversi uffici provinciali delle foreste.
Una curiosità: ma perchè sono arrivati a a ottobre? Forse forse non era meglio arrivassero a maggio, così avrebbero lavorato per tutta l'estate? Nooo, meglio così. Compriamoli, paghiamoli e teniamoli 10 mesi a prendere la polvere...
I supertecnologici fuoristrada sono costati 1.800.000 euro, cioè 150.000 euro ognuno, e verranno ora distribuiti, dopo l'immatricolazione, ai diversi uffici provinciali delle foreste.
Una curiosità: ma perchè sono arrivati a a ottobre? Forse forse non era meglio arrivassero a maggio, così avrebbero lavorato per tutta l'estate? Nooo, meglio così. Compriamoli, paghiamoli e teniamoli 10 mesi a prendere la polvere...
Friday, October 22, 2010
Hey Billy, tesoro, che sono questi numeretti?
Che poi nei film ce li hanno sempre fatti vedere in una valigetta legata con le manette a un tipo vestito di nero, con l'auricolare che gli spunta dall'orecchio. Uno di quelli che parla con il proprio orologio e dice frasi del tipo ''il viaggiatore si sta muovendo'' e tutti sanno che il presidente è entrato in auto.
E ora spunta fuori che durante la presidenza Clinton il ''man in black'' addetto a portare i codici segreti che servono al presidente Usa per autorizzare il lancio dei missili nucleari se li era persi. Ma mica per un paio d'ore, che magari in Russia era notte e non servivano. No, per diverse settimane. Il tipo aveva perfino mentito quando un funzionario glieli aveva chiesti per controllarli: ''Ce li ha Clinton - aveva detto - ma ora è impegnato, ripassi dopo''.
E la targhetta magari era finita sotto un cuscino della stanza ovale, con Monica che se ne uscì dicendo: ''Hey Billy-tesoro, ma che sono questi numerini?''. ''Che ne so baby, qui è un casino, giocateli al superenalotto''.
E ora spunta fuori che durante la presidenza Clinton il ''man in black'' addetto a portare i codici segreti che servono al presidente Usa per autorizzare il lancio dei missili nucleari se li era persi. Ma mica per un paio d'ore, che magari in Russia era notte e non servivano. No, per diverse settimane. Il tipo aveva perfino mentito quando un funzionario glieli aveva chiesti per controllarli: ''Ce li ha Clinton - aveva detto - ma ora è impegnato, ripassi dopo''.
E la targhetta magari era finita sotto un cuscino della stanza ovale, con Monica che se ne uscì dicendo: ''Hey Billy-tesoro, ma che sono questi numerini?''. ''Che ne so baby, qui è un casino, giocateli al superenalotto''.
Saturday, October 02, 2010
Ce le avete presenti le vele di Scampia?
Se avete visto Gomorra ce le avete presenti: sono quelle colate di cemento di forma vagamente piramidale che dovevano rappresentare la nuova frontiera dell'edilizia popolare nella mente di tale architetto Franz Di Salvo, palermitano, che, ricorda oggi Il Mattino, nel suo progetto iniziale "prevedeva la realizzazione di grandi unità abitative dove centinaia di famiglie avrebbero potuto integrarsi e creare una nuova comunità, gettando le basi per un riscatto sociale".
Il sogno di Di Salvo si è realizzato: gli spacciatori hanno creato una grande comunità e, come accade in tutte le comunità, hanno emarginato chi non riesce a integrarsi, e cioé le famiglie che non si guadagnano il pane con l'eroina. Per loro la vita è da reclusi, chi non può trasferirsi striscia silenzioso per le scale, ignorando il supermarket della coca.
Qualche anno fa il Comune di Napoli, in un lampo di lucidità, decise di abbatterle, per rifare il quartiere, ammettendo gli errori del passato. Ne sono cadute due, altre cinque sono ancora là ed ora rischiano di restarci: il soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici di Napoli, Stefano Gizzi, ha infatti fatto partire le pratiche perchè diventino edifici vincolati, definendoli "di interesse culturale, soprattutto in relazione a quanto previsto dal codice dei Beni culturali in riferimento ai valori della storia, della cultura, della civiltà e della vita sociale".
Ora, dico io, nella mia ignoranza architettonica, s'intende, va bene il genio di Di Salvo, passi per i riferimenti a Kenzo Tange e Le Corbousier. Ma... cultura, civiltà e vita sociale?
Il sogno di Di Salvo si è realizzato: gli spacciatori hanno creato una grande comunità e, come accade in tutte le comunità, hanno emarginato chi non riesce a integrarsi, e cioé le famiglie che non si guadagnano il pane con l'eroina. Per loro la vita è da reclusi, chi non può trasferirsi striscia silenzioso per le scale, ignorando il supermarket della coca.
Qualche anno fa il Comune di Napoli, in un lampo di lucidità, decise di abbatterle, per rifare il quartiere, ammettendo gli errori del passato. Ne sono cadute due, altre cinque sono ancora là ed ora rischiano di restarci: il soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici di Napoli, Stefano Gizzi, ha infatti fatto partire le pratiche perchè diventino edifici vincolati, definendoli "di interesse culturale, soprattutto in relazione a quanto previsto dal codice dei Beni culturali in riferimento ai valori della storia, della cultura, della civiltà e della vita sociale".
Ora, dico io, nella mia ignoranza architettonica, s'intende, va bene il genio di Di Salvo, passi per i riferimenti a Kenzo Tange e Le Corbousier. Ma... cultura, civiltà e vita sociale?
Tuesday, September 14, 2010
Monday, September 13, 2010
Adieu, Monsieur Chabrol
''Cose come mangiare, bere, fare l’amore fanno parte della natura dell’uomo. Secondo me non bisogna contrariare la vita, mi fa pena chi cerca di andare contro la vita. Essere infelici per colpa propria o di qualcun altro che vuole farti star male è contro natura. Il denaro è uno degli elementi che disturba di più la vita. C’è gente che ha denaro sufficiente per vivere e continua a sottrarne sempre di più agli altri. È una situazione ridicola, che mi sconvolge sempre''.
Claude Chabrol, raccontandosi al Torino Film Festival 2006.
Nella foto Emmanuelle Beart nell'indimenticabile "L'enfer"
Claude Chabrol, raccontandosi al Torino Film Festival 2006.
Nella foto Emmanuelle Beart nell'indimenticabile "L'enfer"
Monday, September 06, 2010
Un tè alla Marchionne
Credete che la Fiat a Pomigliano maltratti gli operai? Beh, Marchionne ha ancora molto da imparare: la Twinnings, storica azienda della britannica bevanda, ha deciso infatti di chiudere il suo stabilimento inglese di North Shields, licenziando i 263 lavoratori e trasferendo la produzione dal settembre 2011 in Polonia.
Ma non basta: gli operai, che hanno ereditato l'antica arte del tè, dovranno passare i prossimi mesi a insegnarla ai nuovi lavoratori polacchi, che arriveranno apposta a scaglioni in Inghilterra nei prossimi mesi e torneranno a casa pronti per produrre le celebri bustine.
Chissà cosa ne pensa Stephen Fry, l'Oscar Wilde cinematografico e storico volto della pubblicità Twinnings in Inghilterra oltre che attivista del partito laburista. Per colmo di paradosso, Fry è noto nel Regno Unito anche per le sue poco gentili esternazioni proprio contro la Polonia, in tempi non sospetti.
A me resta solo un dubbio: ma non è che i futuri produttori polacchi di tè, attualmente stanno alla catena di montaggio della Panda? Insomma, c'è uno squadrone di operai polacchi che se ne va in giro per l'Europa pronto a fregarsi le produzioni locali più disparate?
Ma non basta: gli operai, che hanno ereditato l'antica arte del tè, dovranno passare i prossimi mesi a insegnarla ai nuovi lavoratori polacchi, che arriveranno apposta a scaglioni in Inghilterra nei prossimi mesi e torneranno a casa pronti per produrre le celebri bustine.
Chissà cosa ne pensa Stephen Fry, l'Oscar Wilde cinematografico e storico volto della pubblicità Twinnings in Inghilterra oltre che attivista del partito laburista. Per colmo di paradosso, Fry è noto nel Regno Unito anche per le sue poco gentili esternazioni proprio contro la Polonia, in tempi non sospetti.
A me resta solo un dubbio: ma non è che i futuri produttori polacchi di tè, attualmente stanno alla catena di montaggio della Panda? Insomma, c'è uno squadrone di operai polacchi che se ne va in giro per l'Europa pronto a fregarsi le produzioni locali più disparate?
Wednesday, August 25, 2010
Le griffe per un mondo migliore
Francesca Gino, cervello in fuga approdata all'università di Harvard, ha scoperto che chi indossa un capo firmato contraffatto diventa cattivo. La rivelazione ha avuto vasta eco oggi sul web e, sono sicuro, domani la troverete sui giornali. L'esperta di marketing ha dato occhiali veri e tarocchi ad alcune donne, sottoponendole poi a dei test di onestà. Ignoro quali, magari le ha messe davanti a un bambino bendato che aveva delle caramelle in mano. Oppure le ha vestite da gatto Silvestro e ha lasciato distrattamente aperta la gabbia di Titti.
Comunque, quelle con gli occhiali tarocchi hanno imbrogliato più delle altre, dimostrando anche di essere più ciniche e malfidate di quelle che sfoggiavano gli occhiali originali.
Sconvolgente! Ora, conosciamo la ricetta per un mondo migliore: basterà vestirci tutti firmatissimi da capo a piedi.
Pensateci: potrete lasciare la porta di casa aperta, nessun ladro griffato entrerà, e pure l'auto, lasciatela in sosta con le chiavi ne cruscotto tanto la ritroverete.
E su larga scala? In un mondo fatto di onestà, fiducia reciproca e fratellanza non ci saranno più guerre. I leader delle due Coree s'incontreranno in fila ad un Emporio Armani costruito sul 38esimo parallelo, israeliani e palestinesi litigheranno solo per l'ultima pashmina griffata. Da noi è già tutto organizzato: così come 150 anni fa a a Teano, stavolta a Valmontone si incontreranno Fini e Berlusconi per riabbracciarsi davanti agli ultimi saldi estivi.
Ora vi lascio. Guardando le foto delle modelle che indossano vestiti griffati per questo post mi è venuta un'idea per una ricerca: e se vestirsi firmato facesse diventare anche più belle? Corro ad Harvard a vedere se me la finanziano.
Comunque, quelle con gli occhiali tarocchi hanno imbrogliato più delle altre, dimostrando anche di essere più ciniche e malfidate di quelle che sfoggiavano gli occhiali originali.
Sconvolgente! Ora, conosciamo la ricetta per un mondo migliore: basterà vestirci tutti firmatissimi da capo a piedi.
Pensateci: potrete lasciare la porta di casa aperta, nessun ladro griffato entrerà, e pure l'auto, lasciatela in sosta con le chiavi ne cruscotto tanto la ritroverete.
E su larga scala? In un mondo fatto di onestà, fiducia reciproca e fratellanza non ci saranno più guerre. I leader delle due Coree s'incontreranno in fila ad un Emporio Armani costruito sul 38esimo parallelo, israeliani e palestinesi litigheranno solo per l'ultima pashmina griffata. Da noi è già tutto organizzato: così come 150 anni fa a a Teano, stavolta a Valmontone si incontreranno Fini e Berlusconi per riabbracciarsi davanti agli ultimi saldi estivi.
Ora vi lascio. Guardando le foto delle modelle che indossano vestiti griffati per questo post mi è venuta un'idea per una ricerca: e se vestirsi firmato facesse diventare anche più belle? Corro ad Harvard a vedere se me la finanziano.
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Saturday, August 21, 2010
Ne resterà solo una
In Campania le palme sono ormai un vago ricordo. A Napoli sono infatti state sterminate dal punteruolo rosso, un insetto importato nel 2003 da una poco accorta vivaista pistoiese che acquistò delle piante in Egitto. Da allora la bestia ha fatto strage di palme, facendosi beffe di qualsiasi insetticida. Ha pure fatto secca la palma di Piazza Vanvitelli, quella sotto la quale per anni attendevo rassegnato che si decidesse cosa fare quella sera.
Là ora il Comune, dopo referendum sul sito web, ci ha messo un lauro. Ma nella calura agostana ho scoperto che una palma resiste ancora, e sempre, all'invasore africano: quella che troneggia all'interno del centro commerciale Campania, nei pressi di Caserta.
Ah, dimenticavo un dettaglio. E' intonata al luogo che la ospita: è di plastica.
Là ora il Comune, dopo referendum sul sito web, ci ha messo un lauro. Ma nella calura agostana ho scoperto che una palma resiste ancora, e sempre, all'invasore africano: quella che troneggia all'interno del centro commerciale Campania, nei pressi di Caserta.
Ah, dimenticavo un dettaglio. E' intonata al luogo che la ospita: è di plastica.
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Saturday, July 03, 2010
Castro e il culo di Belen
Prosegue lo speciale Mondiali 2010 con una riflessione sulla proprietà transitiva dei tatuaggi.
1) Maradona ha un tatuaggio con la faccia di Fidel Castro
2) Belen ha dichiarato che se l'Argentina vince i Mondiali si fa tatuare la faccia di Maradona
3) Se Diego alza la coppa, Fidel Castro si farà un tatuaggio che raffigura il culo di Belen
Thursday, July 01, 2010
Se il presidente si porta via il pallone
Goodluck Jonathan si è preso il pallone e se l'e' portato via. Un po' come accadeva da ragazzini, quando negare un rigore al proprietario del Super Santos equivaleva a tornarsene tutti a casa. Stavolta, pero', col pallone sotto al braccio c'e' il presidente della repubblica nigeriano, Buonafortuna Jonathan per l'appunto.
Dopo il flop mondiale delle "Aquile verdi", il capo di stato ha deciso di mandare a casa i vertici della loro federcalcio e di sospendere la partecipazione della nazionale alle compitizioni internazionali per due anni. "Solo così potremo ricostruire la squadra", ha sentenziato Goodluck.
La decisione e' geniale proprio perché disinnesca i provvedimenti della Fifa contro le sue decisioni: il governo mondiale del calcio, infatti, mal tollera le ingerenze dei politici nelle scelte calcistiche dei vari paesi e come sanzione ne impone il bando dalle competizioni, che la Nigeria si è ora però già autoimposto.
E adesso? La ricostruzione della nazionale nigeriana avverrà nell'ombra, in un campetto sperduto della Nigeria a studiare come tornare più forti di prima, magari con giocatori che nessuno conosce, perchè cresciuti in provetta in qualche laboratorio della Pfizer, che sui bambini nigeriani testò qualche anno fa un nuovo antibiotico provocando, secondo le famiglie che hanno citato la casa farmaceutica, la morte di undici bimbi.
Sarebbe un po' come se Berlusconi sospendesse il Milan dal campionato e chiudesse i rossoneri a milanello per due anni. O se Chiamparino decidesse di sospendere l'attività del Torino dopo la mancata promozione in A.
Per adesso gli unici a gioire sono i tifosi del Madagascar: la loro nazionale dovrebbe giocare il tre settembre contro la Nigeria la prima partita delle qualificazioni alla Coppa D'Africa 2012...
Dopo il flop mondiale delle "Aquile verdi", il capo di stato ha deciso di mandare a casa i vertici della loro federcalcio e di sospendere la partecipazione della nazionale alle compitizioni internazionali per due anni. "Solo così potremo ricostruire la squadra", ha sentenziato Goodluck.
La decisione e' geniale proprio perché disinnesca i provvedimenti della Fifa contro le sue decisioni: il governo mondiale del calcio, infatti, mal tollera le ingerenze dei politici nelle scelte calcistiche dei vari paesi e come sanzione ne impone il bando dalle competizioni, che la Nigeria si è ora però già autoimposto.
E adesso? La ricostruzione della nazionale nigeriana avverrà nell'ombra, in un campetto sperduto della Nigeria a studiare come tornare più forti di prima, magari con giocatori che nessuno conosce, perchè cresciuti in provetta in qualche laboratorio della Pfizer, che sui bambini nigeriani testò qualche anno fa un nuovo antibiotico provocando, secondo le famiglie che hanno citato la casa farmaceutica, la morte di undici bimbi.
Sarebbe un po' come se Berlusconi sospendesse il Milan dal campionato e chiudesse i rossoneri a milanello per due anni. O se Chiamparino decidesse di sospendere l'attività del Torino dopo la mancata promozione in A.
Per adesso gli unici a gioire sono i tifosi del Madagascar: la loro nazionale dovrebbe giocare il tre settembre contro la Nigeria la prima partita delle qualificazioni alla Coppa D'Africa 2012...
Thursday, June 24, 2010
Farne una giusta
Florent Malouda, attaccante del Chelsea e della nazionale francese, scrive così sul suo twitter: "Sono appena atterrato a Londra. Ora via subito ad Haiti con il mio amico Wyclef per andare a trovare delle persone e cercare di dare una mano. Questo viaggio significa molto".
Dopo il fallimento in Sudafrica c'e' qualcuno che cerca di farne una giusta.
Thursday, June 03, 2010
Notti insonni da formaggino verde
Che bello il Trivial, anche se poteva durare nottate intere.
Che poi io sul formaggino (li ho sempre chiamati così ma forse è meglio triangolini) giallo, quello della storia, ero fortissimo.
E pure sull'arancione e il rosa (sport e spettacolo).
Ma non ho fatto in tempo a chiedergli perché mai aveva inserito pure la materia verde (scienza) su cui sono veramente scarsissimo...
Però quando gioco in coppia con mia moglie andiamo alla grande, perchè lei in scienza ci prende.
Che poi io sul formaggino (li ho sempre chiamati così ma forse è meglio triangolini) giallo, quello della storia, ero fortissimo.
E pure sull'arancione e il rosa (sport e spettacolo).
Ma non ho fatto in tempo a chiedergli perché mai aveva inserito pure la materia verde (scienza) su cui sono veramente scarsissimo...
Però quando gioco in coppia con mia moglie andiamo alla grande, perchè lei in scienza ci prende.
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Saturday, May 29, 2010
Un cuscino subito!
Mi dicono che in Italia stia prendendo piede la moda di inserire il codice Iban in calce alla partecipazione di nozze. Un modo, poco elegante, per dire agli invitati: ''Una volta non si fidavano del vostro gusto e inventarono la lista di nozze, ora a noi del regalo in se' non interessa niente, fateci un bonifico''.
Ma la moda dell'Iban potrebbe presto prendere pieghe pericolose: mi aspetto dalla prossima primavera partecipazioni di nozze con il codice fiscale degli sposi e l'invito ''Dona il 5xmille alle tende di casa Brambilla-Guardascione''. E i più intraprendenti potrebbero lanciare campagne tipo ''Un cuscino subito - Manda un sms al numero... donerai un euro per il divano del salotto''.
Ma la moda dell'Iban potrebbe presto prendere pieghe pericolose: mi aspetto dalla prossima primavera partecipazioni di nozze con il codice fiscale degli sposi e l'invito ''Dona il 5xmille alle tende di casa Brambilla-Guardascione''. E i più intraprendenti potrebbero lanciare campagne tipo ''Un cuscino subito - Manda un sms al numero... donerai un euro per il divano del salotto''.
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Thursday, May 27, 2010
La parola eversione
Bossi: "Se toccano la provincia di Bergamo è guerra civile"
Donna Eufemia: "Se toccano la Provincia di Matera li prendiamo a sassate"
Don Emidio: "Se toccano la provincia di Ascoli non impaniamo più le olive"
Zio Celestino: "Se toccano la provincia di Isernia vi sguinzagliamo i cani da tartufo"
Non è andata proprio così? Già, forse per qualcuno la parola eversione ha ancora un senso.
Donna Eufemia: "Se toccano la Provincia di Matera li prendiamo a sassate"
Don Emidio: "Se toccano la provincia di Ascoli non impaniamo più le olive"
Zio Celestino: "Se toccano la provincia di Isernia vi sguinzagliamo i cani da tartufo"
Non è andata proprio così? Già, forse per qualcuno la parola eversione ha ancora un senso.
Sunday, May 16, 2010
Sbatti loro la verità in faccia, si tapperanno le orecchie
La prova evidente che la manipolazione, il condizionamento del marketing ha ormai completamente trionfato e non può temere più nulla. Leggo così lo spot della Dacia Duster, l'ennesimo Suv arrivato sul mercato. Nella pubblicità la solita coppia giovane e strafiga si fa un giro di prova nel Suv, apprezza la possibilità di guardare gli altri automobilisti dall'alto verso il basso al semaforo e torna dal concessionario pronto a firmare il contratto. Ma il venditore gli dice che costa tipo 11.000 euro e loro non la comprano più. Perchè la devono pagare molto. Perchè non è che a loro serva il Suv, gli serve solo una macchina che costa molto. Perchè il Suv non serve veramente a nessuno. Come il Fay. Come l'Iphone, che esiste solo perchè i cellulari normali, pure con la videocamera e la memoria per le canzoni e il resto, erano diventati troppo economici e avevano smesso di essere uno status symbol.
Ma questo spot qua sotto non aprirà gli occhi a nessuno. E quindi la pubblicità funziona: chi non si può permettere il Suv costoso potrà avere questo, che non gli serve, esattamente come non serve la Porsche Cayenne a chi può spendere 50.000 euro.
Ma questo spot qua sotto non aprirà gli occhi a nessuno. E quindi la pubblicità funziona: chi non si può permettere il Suv costoso potrà avere questo, che non gli serve, esattamente come non serve la Porsche Cayenne a chi può spendere 50.000 euro.
Monday, May 03, 2010
Tuesday, April 20, 2010
Perchè tutto comincia sui banchi di scuola
La proposta riforma della scuola lanciata dalla Gelmini, secondo cui le graduatorie per l'insegnamento verrebbero stilate in base alla residenza, è francamente allarmante. Al di là delle considerazioni relative al provvedimento in sè, leggo pretestuose giustificazioni ("un insegnante che risiede nel comune dove lavora garantisce continuità agli alunni", oppure, peggio "chi insegna deve conoscere storia e tradizioni del posto"), addotte per mascherare da riforma il provvedimento che, mi sembra evidente, è invece di stampo antimeridionalista.
Sono decenni che i giovani del sud vanno ad insegnare al nord, fanno supplenze di qualche mese, acquisiscono punteggio per poter trovare un posto vero nella scuola. Questa tendenza è figlia della maggiore offerta di insegnanti dalle regioni del sud, visto che, evidentemente, i livelli retributivi della professione non allettano i giovani settentrionali.
Ma contro questa tendenza è da anni schierata la Lega che già nel 1996 aveva lanciato la proposta di cacciare i professori meridionali dalle scuole del sud. "Assumeremo i meridionali nelle scuole e negli enti pubblici solo dopo che saranno stati collocati tutti i padani che avanzeranno richiesta d' impiego - aveva dichiarato l'allora segretario lombardo della Lega Roberto Calderoli -. Gli insegnanti meridionali la smettano di protestare e pensino a lavorare, e considerando il tasso di analfabetismo del Sud, riteniamo che del lavoro ce ne sia a sufficienza a casa loro".
Da allora la proposta è rimbalzata diverse volte, ma, come spesso accade con le idee leghiste, sembrava non potersi mai concretizzare. Ora la riforma della Gelmini potrebbe dargli una forma attuativa. E potrebbe essere solo l'inizio visto che il partito di Bossi è ormai indispensabile, nel nord, a Berlusconi.
E se fra un anno per allevare mucche padane ci volessero agricoltori che conoscono bene i pascoli del nord? E se per esercitare la professione forense al tribunale di Milano si dovesse essere laureati a Milano? E se i posti nelle università a numero chiuso del nord dovessero essere riservati prima ai residenti, perchè mica possiamo costringerli ad allontanarsi da casa se il posto glielo frega uno studente di Cosenza?
Mi sembra che quello che sta facendo Fini in questi giorni abbia un senso.
Sono decenni che i giovani del sud vanno ad insegnare al nord, fanno supplenze di qualche mese, acquisiscono punteggio per poter trovare un posto vero nella scuola. Questa tendenza è figlia della maggiore offerta di insegnanti dalle regioni del sud, visto che, evidentemente, i livelli retributivi della professione non allettano i giovani settentrionali.
Ma contro questa tendenza è da anni schierata la Lega che già nel 1996 aveva lanciato la proposta di cacciare i professori meridionali dalle scuole del sud. "Assumeremo i meridionali nelle scuole e negli enti pubblici solo dopo che saranno stati collocati tutti i padani che avanzeranno richiesta d' impiego - aveva dichiarato l'allora segretario lombardo della Lega Roberto Calderoli -. Gli insegnanti meridionali la smettano di protestare e pensino a lavorare, e considerando il tasso di analfabetismo del Sud, riteniamo che del lavoro ce ne sia a sufficienza a casa loro".
Da allora la proposta è rimbalzata diverse volte, ma, come spesso accade con le idee leghiste, sembrava non potersi mai concretizzare. Ora la riforma della Gelmini potrebbe dargli una forma attuativa. E potrebbe essere solo l'inizio visto che il partito di Bossi è ormai indispensabile, nel nord, a Berlusconi.
E se fra un anno per allevare mucche padane ci volessero agricoltori che conoscono bene i pascoli del nord? E se per esercitare la professione forense al tribunale di Milano si dovesse essere laureati a Milano? E se i posti nelle università a numero chiuso del nord dovessero essere riservati prima ai residenti, perchè mica possiamo costringerli ad allontanarsi da casa se il posto glielo frega uno studente di Cosenza?
Mi sembra che quello che sta facendo Fini in questi giorni abbia un senso.
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Tuesday, April 13, 2010
La libertà... per un pelo
Nel 1967 Fidel Castro annunciò la nazionalizzazione di tutte le piccole imprese private cubane, comprese quelle artigianali. Da allora, ad esempio, i barbieri cubani sono impiegati statali. Curiosamente proprio in quell'anno l'Europa e gli Stati Uniti vennero invasi dai capelloni che in Italia fondarono addirittura una "Barboonia City" a Milano, poi chiusa dalla polizia e celebrata pure da Guido Crepax. In più la rivoluzione cubana di Castro che depose il presidente Batista fu detta dei "barbudos", perchè i guerriglieri castristi erano sprovvisti di lamette e decisero quindi di farsi crescere una lunga barba, divenuta poi uno dei simboli del castrismo.
Oggi, proprio a partire dai barbieri, Cuba ha mosso il primo passo verso una nuova liberalizzazione economica che, come testimonia ad esempio la Cina, non comporterà necessariamente cambiamenti anche politici. Raul Castro ha infatti deciso che i barbieri dell'isola potranno fare richiesta per affittare il locale dove lavorano e mettersi in proprio, intascando direttamente il prezzo delle prestazioni e pagando le tasse. Un piccolo, storico, passo che a Cuba, ancora una volta, corre sul filo di un capello.
Oggi, proprio a partire dai barbieri, Cuba ha mosso il primo passo verso una nuova liberalizzazione economica che, come testimonia ad esempio la Cina, non comporterà necessariamente cambiamenti anche politici. Raul Castro ha infatti deciso che i barbieri dell'isola potranno fare richiesta per affittare il locale dove lavorano e mettersi in proprio, intascando direttamente il prezzo delle prestazioni e pagando le tasse. Un piccolo, storico, passo che a Cuba, ancora una volta, corre sul filo di un capello.
Sunday, April 11, 2010
Laura Palmer è morta da vent'anni
Giovedì scorso Twin Peaks ha compiuto vent'anni. Lo so, son passati tre giorni, ma qui scrivo per diletto e quindi faccio un po' quello che mi pare.
La prima puntata andò in onda sulla Abc l'8 aprile 1990 dopo una lunga gestazione cominciata tre anni prima, quando David Lynch e Mark Frost stavano lavorando insieme a un film su Marylin Monroe che poi non vide mai la luce. Il mistero su chi avesse ucciso Laura Palmer sbarcò in Italia qualche mese dopo, incollandoci tutti alla tv, affascinati ovviamente dalle atmosfere Lynchiane più che al thriller in sè.
I silenzi, i lunghi piani sequenza nei boschi dell'immaginaria cittadina al confine col Canada, i dialoghi non-sense tra alcuni dei personaggi, sono già ingredienti di ottimo cinema. Ma Lynch li sviluppò con grande maestria visiva, trasmettendo perfettamente la morbosa idea di trasgressione in una comunità chiusa e in cui, solo apparentemente, tutti sanno tutto di tutti. Ho letto qualche tempo fa che Lynch e Frost si chiusero in una sala di proiezione a guardare I Peccatori di Peyton Place prima di cominciare a disegnare la mappa di un paesino che sarebbe poi diventato Twin Peaks ed ha un senso, perchè, checchè ne dicano i detrattori della seconda serie, il telefim nasce come soap opera horror e ne è un magnifico, ed unico, esempio.
Per fare un salto indietro nel tempo c'è la foto di scena scattata da Richard Beymer (che faceva Benjamin Horne), oppure bastano tre minuti con il tema di Twin Peaks, fimato dall'italiano di Brooklin Angelo Badalamenti, che aveva lavorato con Lynch già in Velluto Blu.
La prima puntata andò in onda sulla Abc l'8 aprile 1990 dopo una lunga gestazione cominciata tre anni prima, quando David Lynch e Mark Frost stavano lavorando insieme a un film su Marylin Monroe che poi non vide mai la luce. Il mistero su chi avesse ucciso Laura Palmer sbarcò in Italia qualche mese dopo, incollandoci tutti alla tv, affascinati ovviamente dalle atmosfere Lynchiane più che al thriller in sè.
I silenzi, i lunghi piani sequenza nei boschi dell'immaginaria cittadina al confine col Canada, i dialoghi non-sense tra alcuni dei personaggi, sono già ingredienti di ottimo cinema. Ma Lynch li sviluppò con grande maestria visiva, trasmettendo perfettamente la morbosa idea di trasgressione in una comunità chiusa e in cui, solo apparentemente, tutti sanno tutto di tutti. Ho letto qualche tempo fa che Lynch e Frost si chiusero in una sala di proiezione a guardare I Peccatori di Peyton Place prima di cominciare a disegnare la mappa di un paesino che sarebbe poi diventato Twin Peaks ed ha un senso, perchè, checchè ne dicano i detrattori della seconda serie, il telefim nasce come soap opera horror e ne è un magnifico, ed unico, esempio.
Per fare un salto indietro nel tempo c'è la foto di scena scattata da Richard Beymer (che faceva Benjamin Horne), oppure bastano tre minuti con il tema di Twin Peaks, fimato dall'italiano di Brooklin Angelo Badalamenti, che aveva lavorato con Lynch già in Velluto Blu.
Monday, April 05, 2010
L'ultimo incantesimo della Magic Box
"I'm not gonna give up anything". Lo ha detto il piccolo genietto sardo che divenne baronetto, Gianfranco Zola, oggi pomeriggio alla fine di una Pasqua che potrebbe essere di resurrezione anche per il suo West Ham. Gli "hammers", dai due martelli nel simbolo del club, oggi si presentavano in casa dell'Everton reduci da una disastrosa striscia di sei sconfitte consecutive, record negativo per il club londinese.
L'inizio del match è stato non proprio incoraggiante con Mido che si è fatto parare un rigore da Howard e Bilyaletdinov che ha portato avanti l'Everton in avvio di ripresa. Da Costa pareggiava per il West Ham, ma all'84' Yakubu segnava il 2-1 che sembrava condannare gli Hammers. Due minuti dopo, però, Ilan, uno di quei tanti attaccanti brasiliani che passano una onesta carriera nelle "piccole" d'Europa senza però brillare mai troppo, la metteva dentro, facendo scatenare Zola in una serie di salti davanti alla panchina.
Insomma, il West Ham ci crede ancora, nonostante la crisi economica che ha rischiato di travolgere il club e non ha permesso acquisti per rafforzare la squadra. A metà stagione la proprietà islandese del West Ham era praticamente in bancarotta visto che il presidente Bjorgolfur Gudmondsson è pure presidente e maggiore azionista della Landsbanki, una delle banche più importanti d'Islanda, in crisi nera coem tutti gli istituti di credito dell'isola dei geiser. Il club è quindi passato in amministrazione controllata e, dopo aver rischiato di finire nelle mani di Cellino, è ora di due imprenditori inglesi. Lui, però, Gianfranco, ha tirato dritto, convincendo i giocatori che si può fare. "Non ci interessava aver perso sei partite di fila, sapevamo che potevano ancora provarci fino in fondo", aveva detto ai suoi il sardo.
Ora il West Ham è quart'ultimo, con un punto di vantaggio sull'Hull City che sarebbe la prima delle retrocesse ma ha una gara da recuperare, il 21 aprile contro l'Aston Villa che è in pieno sprint per l'Europa League. Agli Hammers mancano invece solo cinque partite alla fine, di cui tre ad Upton Park dove, il 24 aprile, arriverà il Wigan in uno scontro diretto cruciale. Quando era una stella del Chelsea, Zola veniva chiamato dai tifosi "Magic Box", ora dalla scatola può tirare fuori ancora una splendida magia.
L'inizio del match è stato non proprio incoraggiante con Mido che si è fatto parare un rigore da Howard e Bilyaletdinov che ha portato avanti l'Everton in avvio di ripresa. Da Costa pareggiava per il West Ham, ma all'84' Yakubu segnava il 2-1 che sembrava condannare gli Hammers. Due minuti dopo, però, Ilan, uno di quei tanti attaccanti brasiliani che passano una onesta carriera nelle "piccole" d'Europa senza però brillare mai troppo, la metteva dentro, facendo scatenare Zola in una serie di salti davanti alla panchina.
Insomma, il West Ham ci crede ancora, nonostante la crisi economica che ha rischiato di travolgere il club e non ha permesso acquisti per rafforzare la squadra. A metà stagione la proprietà islandese del West Ham era praticamente in bancarotta visto che il presidente Bjorgolfur Gudmondsson è pure presidente e maggiore azionista della Landsbanki, una delle banche più importanti d'Islanda, in crisi nera coem tutti gli istituti di credito dell'isola dei geiser. Il club è quindi passato in amministrazione controllata e, dopo aver rischiato di finire nelle mani di Cellino, è ora di due imprenditori inglesi. Lui, però, Gianfranco, ha tirato dritto, convincendo i giocatori che si può fare. "Non ci interessava aver perso sei partite di fila, sapevamo che potevano ancora provarci fino in fondo", aveva detto ai suoi il sardo.
Ora il West Ham è quart'ultimo, con un punto di vantaggio sull'Hull City che sarebbe la prima delle retrocesse ma ha una gara da recuperare, il 21 aprile contro l'Aston Villa che è in pieno sprint per l'Europa League. Agli Hammers mancano invece solo cinque partite alla fine, di cui tre ad Upton Park dove, il 24 aprile, arriverà il Wigan in uno scontro diretto cruciale. Quando era una stella del Chelsea, Zola veniva chiamato dai tifosi "Magic Box", ora dalla scatola può tirare fuori ancora una splendida magia.
Wednesday, March 24, 2010
Una triste atlantide
Gli indiani la chiamavano New Moore Island. I bengalesi South Talpatti Island. Era un'isoletta di 3 chilometri quadrati e mezzo nel golfo del Bengala, quello dove ci portava Salgari da ragazzini, che negli ultimi trent'anni è stata contesa dai due paesi. India e Balgladesh non si sono mai sparati per quel pezzetto di terra, ma gli indiani c'avevano mandato anche i militari per piazzarci una bandiera, mentre le navi bengalesi incrociavano minacciose all'orizzonte. Poi a far sparire la tensione c'ha pensato il riscaldamento globale: l'isoletta, infatti, è scomparsa improvvisamente, inghiottita dalle onde, da un'alta marea che non è più calata. Già, perchè nel Golfo del Bengala fino al 2000 l'acqua saliva di tre millimetri l'anno, mentre negli ultimi dieci anni è salita di 5 millimetri l'anno. Ma tanto, il riscaldamento globale è tutta una frottola inventata dagli scienzati per chissà quali meschini interessi reconditi, vero?
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Thursday, March 11, 2010
Door to door
Wednesday, March 10, 2010
In Italia si mangia bene, ma voi beccatevi i surgelati
M'imbatto per caso, leggiucchiando People, sulla pubblicità di un nuovo reality americano sponsorizzato da una azienda alimentare italiana. Si chiama "Into the heart of Italy" e mostra le gesta culinarie di Marisa Tomei che, insieme a due sedicenti star Usa anch'esse dal cognome che tradisce l'origine italiana, se ne va in giro per il Belpaese facendo scoprire agli americani i funghi dei boschi piemontesi, le tradizioni dei nostri formaggi, i segreti degli chef toscani e via assaggiando.
Bene, penso, chissà che acquolina in bocca oltreoceano, chissà che impennata di acquisti di parmigiano, bresaola e porcini. E invece la triste sorpresa finale: lo sponsor è "Bertolli Frozen Meals", perchè, alla fine, mi sa che una vecchia legge del marketing dice che devi dare ai clienti quello che comprano, non quello che desiderano.
Bene, penso, chissà che acquolina in bocca oltreoceano, chissà che impennata di acquisti di parmigiano, bresaola e porcini. E invece la triste sorpresa finale: lo sponsor è "Bertolli Frozen Meals", perchè, alla fine, mi sa che una vecchia legge del marketing dice che devi dare ai clienti quello che comprano, non quello che desiderano.
Tuesday, March 09, 2010
L.A. 2010: la rivincita delle veline
E va bene, tocca arrenderci. Se avete una figlia che vuole fare la velina con quale coraggio ora le direte di no? Lei vi spiattellerà in faccia la foto della Canalis in prima fila alla notte degli Oscar, pronta a consolare il deluso George Clooney. E voi? Che potete dirle? Rischiate che fra un po' abbia una fotogallery con la Corvaglia alla serata dei Nobel e la Melissa Satta tedofora alle Olimpiadi. Non c'è speranza.
Ma magari vi capita di avere culo e che vostra figlia voglia fare la regista. E già perchè ora ha un esempio da seguire, l'ottima Kathryn Bigelow che aveva già convinto negli anni da Blue Steel a quel capolavoro di Point Break fino a Strange Days e che ora con The Hurt Locker ha infranto, proprio alla mezzanotte dell'8 marzo, il tabù che aveva precluso l'Oscar per la miglior regia alle donne nelle precedenti 81 edizioni degli Oscar. Ad annunciarlo una emozionata Barbara Streisand che si è tradita subito, dicendo "The time has come" prima di pronunciare il nome della Bigelow.
Tra i pensierini da Oscar non manca un pizzico di delusione per i mancati premi a Tarantino, che almeno l'Oscar per la miglior sceneggiatura originale, già vinto con Pulp Fiction, l'avrebbe meritato ma si è consolato con la strameritata statuetta a Christoph Waltz miglior attore non protagonista finalmente vincente dopo le nomination rimaste tali per Samuel L. Jackson in Pulp Fiction e e Robert Foster in Jackie Brown.
Sullo schermo del Kodak Theatre è apparso pure Andreotti nella maschera di Toni Servillo ne Il Divo. Strano pensare che in una intera sala, per una volta, nessuno probabilmente avrà riconosciuto Andreotti. Anzi no, c'era la Canalis quindi... proprio nessuno l'ha riconosciuto.
Ultima citazione per Stephen Dorff, l'ex diacono Frost di Blade, che a soli 37 anni ha avuto un crollo estetico che mi ricorda quello di Andrè Agassi.
Ma magari vi capita di avere culo e che vostra figlia voglia fare la regista. E già perchè ora ha un esempio da seguire, l'ottima Kathryn Bigelow che aveva già convinto negli anni da Blue Steel a quel capolavoro di Point Break fino a Strange Days e che ora con The Hurt Locker ha infranto, proprio alla mezzanotte dell'8 marzo, il tabù che aveva precluso l'Oscar per la miglior regia alle donne nelle precedenti 81 edizioni degli Oscar. Ad annunciarlo una emozionata Barbara Streisand che si è tradita subito, dicendo "The time has come" prima di pronunciare il nome della Bigelow.
Tra i pensierini da Oscar non manca un pizzico di delusione per i mancati premi a Tarantino, che almeno l'Oscar per la miglior sceneggiatura originale, già vinto con Pulp Fiction, l'avrebbe meritato ma si è consolato con la strameritata statuetta a Christoph Waltz miglior attore non protagonista finalmente vincente dopo le nomination rimaste tali per Samuel L. Jackson in Pulp Fiction e e Robert Foster in Jackie Brown.
Sullo schermo del Kodak Theatre è apparso pure Andreotti nella maschera di Toni Servillo ne Il Divo. Strano pensare che in una intera sala, per una volta, nessuno probabilmente avrà riconosciuto Andreotti. Anzi no, c'era la Canalis quindi... proprio nessuno l'ha riconosciuto.
Ultima citazione per Stephen Dorff, l'ex diacono Frost di Blade, che a soli 37 anni ha avuto un crollo estetico che mi ricorda quello di Andrè Agassi.
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Sunday, March 07, 2010
Una notte a tifare per la Bigelow e Quentin
Stasera si assegnano gli Oscar 2010. Non so se riuscirò a stare sveglio, ma non sarebbe male svegliarsi domani mattina e leggere che nel giorno della festa della donna il premio per la miglior regia è andato a Kathryn Bigelow, anche perchè la statuetta per il best director negli 81 anni di storia di Hollywood non è mai andata ad una donna.
Ovviamente tifo anche per Tarantino e il suo Inglorious Basterds, di gran lunga il miglior film dell'anno scorso.
So che il mio tifo sarà forse deluso in parte: dare la miglior regia alla Bigelow e il miglior film a Tarantino, vorrebbe dire lasciare Avatar a bocca asciutta, e mi pare dura.
Ovviamente tifo anche per Tarantino e il suo Inglorious Basterds, di gran lunga il miglior film dell'anno scorso.
So che il mio tifo sarà forse deluso in parte: dare la miglior regia alla Bigelow e il miglior film a Tarantino, vorrebbe dire lasciare Avatar a bocca asciutta, e mi pare dura.
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Wednesday, March 03, 2010
Frecciarossa o doppia freccia?
Chiamo un amico che è sulla Tav Napoli-Roma. Nessun rumore di fondo, "cavolo che bella insonorizzazione c'hanno sti' vagoni", penso. Poi una voce femminile irrompe nella nostra conversazione "Il treno ripartirà tra dieci minuti". "Ma come - gli dico - siete fermi?". "Sì, già da un quarto d'ora". Il frecciarossa mette la doppia freccia.
Monday, March 01, 2010
Grande voglia di impegno sociale
Leggo casualmente dal Twitter di Milla Jovovich: "Vado a Milano e Amsterdam per parlare con la stampa per la campagna di Tommy Hilfinger sulla consapevolezza del rischio di cancro al seno. Non vedo l'ora di tornarmene a casa!"
Thursday, February 25, 2010
Quest'anno sponsorizzo Nina Zilli
Lo scorso anno avevo sponsorizzato Simona Molinari, che qualche mese fa ci ha anche regalato un video e una canzone molto toccanti su L'Aquila, la sua città.
Quest'anno, dopo Sanremo, punto su Nina Zilli, che nel nome d'arte rende omaggio a Nina Simone e ha vinto il premio della critica tra i giovani con il suo "L'uomo che amava le donne". Sonorità avvolgenti, look vintage e voce splendida per una canzone che cita nel titolo un bellissimo film di Truffaut del 1977, da recuperare se ve lo siete perso.
La canzone sanremese la ascoltate qui.
Quest'anno, dopo Sanremo, punto su Nina Zilli, che nel nome d'arte rende omaggio a Nina Simone e ha vinto il premio della critica tra i giovani con il suo "L'uomo che amava le donne". Sonorità avvolgenti, look vintage e voce splendida per una canzone che cita nel titolo un bellissimo film di Truffaut del 1977, da recuperare se ve lo siete perso.
La canzone sanremese la ascoltate qui.
Monday, February 22, 2010
Paradossi spazio-temporali
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La reazione di Mou
Immediata reazione di José Mourinho alla squalifica di tre giornate inflitte dal giudice sportivo. Truppe portoghesi hanno circondato l'ambasciata italiana a Lisbona.
Il marketing di Will e Grace
Ieri guardavo un documentario sugli "Orsi" che, ho scoperto, in gergo gay indicano gli omosessuali grassoni, irsuti e poco curati. Quelli, cioé, che si allontanano dallo stereotipo dell'omosessuale con il fisico curatissimo, sempre alla ricerca di creme antirughe e amante del fitness in palestra: già, perchè è questo lo stereotipo di omosessuale imposto dai mezzi i comunicazione un tipo alla Rupert Everett, per intenderci. Ma come si è arrivati a questo stereotipo? E qui mi è venuto in mente Will e Grace, che stato il primo telefilm di grande in cui il protagonista era omosessuale. La serie è andata in onda negli Usa per otto stagioni dal 1998 al 2006 ed è rimbalzata in tutto il mondo, vincendo pure 27 Golden Globes.
Il protagonista, Will, viveva con una coinquilina etero, Grace, e le loro vicende si intrecciavano a quelle di Karen, una opulenta e sexy milionaria di Manhattan, e Jack, un omosessuale che ricordava l'Albin de "Il Vizietto". Proprio Jack passa le otto stagioni a cazziare Will (che è senza ombra di dubbio fighissimo) perchè cura poco il suo corpo, va poco in palestra... insomma come gay è scarsissimo. Ecco, ora mi immagino un ragazzo omosessuale che guardava quel telefilm: la sua vita da quel momento sarà diventata un inferno, si sarà sentito inadeguato come mai prima, si sarà subitoiscritto in palestra e sarà diventato dipendente da diete, creme per la pelle e dopobarba idratanti. Insomma, a pensarci un attimo quel telefilm ha sicuramente raggiunto il vero scopo per cui era stato scritto, far sentire inadeguati i gay e trasformarli in macchine spenderecce a vita. La reazione di mia moglie a questo ragionamento? "Bene, era ora! Mica solo noi donne dobbiamo essere sottoposte alla visione delle foto di Misha Barton che ci costringe a torturarci per tutta la vita!". Non posso proprio darle torto.
Il protagonista, Will, viveva con una coinquilina etero, Grace, e le loro vicende si intrecciavano a quelle di Karen, una opulenta e sexy milionaria di Manhattan, e Jack, un omosessuale che ricordava l'Albin de "Il Vizietto". Proprio Jack passa le otto stagioni a cazziare Will (che è senza ombra di dubbio fighissimo) perchè cura poco il suo corpo, va poco in palestra... insomma come gay è scarsissimo. Ecco, ora mi immagino un ragazzo omosessuale che guardava quel telefilm: la sua vita da quel momento sarà diventata un inferno, si sarà sentito inadeguato come mai prima, si sarà subitoiscritto in palestra e sarà diventato dipendente da diete, creme per la pelle e dopobarba idratanti. Insomma, a pensarci un attimo quel telefilm ha sicuramente raggiunto il vero scopo per cui era stato scritto, far sentire inadeguati i gay e trasformarli in macchine spenderecce a vita. La reazione di mia moglie a questo ragionamento? "Bene, era ora! Mica solo noi donne dobbiamo essere sottoposte alla visione delle foto di Misha Barton che ci costringe a torturarci per tutta la vita!". Non posso proprio darle torto.
Monday, February 15, 2010
Universi Paralleli
Venuto a conoscenza del varo della rivista "Life in Naples" me ne vado su google in cerca di notizie sul nuovo mensile partenopeo, la cui madrina è Marisa Laurito. E trovo il sito web lifeinnaples.net: sarà questo, penso. Mi si apre una elegante rivista sfogliabile online, in cui si magnifica il nuovo resort con campo da golf dai 18 buche, il waterfront appena rimesso a lucido e pronto ad accogliere frote di turisti. Un universo parallelo?
No. Tutto ciò accade a Naples, in Florida, dove il sindaco si chiama Bill Barnett ed è un distinto signore che avrà l'eta della nostra Iervolino, ma non è costretto a inseguire la maggioranza in Consiglio comunale o cercare di mediare nella guerra interna del suo partito verso le elezioni regionali. Anche a Naples si vota, per riempire i posti rimasti vacanti di tre consiglieri comunali, ma Barnett, nel suo pezzo "State of the city" (un po' pretenzioso a dire il vero) non prende posizione, dispensa solo qualche consiglio ai cinque candidati in lizza, ricordando loro quanto è dispendioso buttarsi in campagna elettorale.
Poi Barnett non manca di fare un po' di pubblicità ai suoi amici proprietari di un McDonald in città da cui lui aveva lavorato come cuoco nel 1973. Il resto della rivista è per gli spettacoli di balletto, tonnellate di pubblicità di campi da golf e un editoriale in cui il direttore dice ai cittadini di Naples: "so che durante la stagione turistica troverete più file per fare la spesa e più traffico, ma dobbiamo essere accoglienti". Sto perfidamente pensando che potrebbe spuntare un grosso squalo bianco all'orizzonte.
No. Tutto ciò accade a Naples, in Florida, dove il sindaco si chiama Bill Barnett ed è un distinto signore che avrà l'eta della nostra Iervolino, ma non è costretto a inseguire la maggioranza in Consiglio comunale o cercare di mediare nella guerra interna del suo partito verso le elezioni regionali. Anche a Naples si vota, per riempire i posti rimasti vacanti di tre consiglieri comunali, ma Barnett, nel suo pezzo "State of the city" (un po' pretenzioso a dire il vero) non prende posizione, dispensa solo qualche consiglio ai cinque candidati in lizza, ricordando loro quanto è dispendioso buttarsi in campagna elettorale.
Poi Barnett non manca di fare un po' di pubblicità ai suoi amici proprietari di un McDonald in città da cui lui aveva lavorato come cuoco nel 1973. Il resto della rivista è per gli spettacoli di balletto, tonnellate di pubblicità di campi da golf e un editoriale in cui il direttore dice ai cittadini di Naples: "so che durante la stagione turistica troverete più file per fare la spesa e più traffico, ma dobbiamo essere accoglienti". Sto perfidamente pensando che potrebbe spuntare un grosso squalo bianco all'orizzonte.
Friday, February 12, 2010
Nuova tecnica anti-incontri
Capita, andando in giro per la città, di incontrare qualcuno che si conosce, che magari non vedi da tempo e a cui, ti rendi immediatamente conto, non hai assolutamente niente da dire. Ma educazione vuole che tu ti fermi, lo saluti e scambi con lui una breve e banalissima conversazione, magari con la consapevolezza che stai perdendo la metropolitana ma che, no, non puoi mica salutarlo fugacemente senza neanche fermarti un secondo. Mi è successo oggi con un mio vecchio professore di liceo che ricordavi con nessun affetto: l'ho visto da lontano, anche lui mi ha visto e ho cominciato ad avvicinarmi a lui preparandomi al solito, noiosissimo scambio di battute. Poi, d'un tratto, un lampo di genio. Il prof ha rallentato un attimo, ha infilato la mano in tasca tirando fuori il cellulare ed ha cominciato una finta conversazione. Risultato? Quando ci siamo incrociati lui era impegnato. Io ho colto subito l'occasione, gli ho sfoderato un gran sorriso e senza parlare, per non interferire con la sua telefonata, ho fatto ciao ciao con la mano. A lui è bastato ricambiare e indicare il cellulare. Tutto perfettamente finto, tanto che sembravamo due inglesi. Tutto perfettamente funzionale alla nostra voglia di chiacchierare. Dieci secondi dopo non ho resistito alla voglia di voltarmi: lui era di schiena e aveva appena riposto il telefono in tasca. Ora, ovviamente, sto perfidamente attendendo il nostro prossimo incontro: mi fermerò davanti a lui per godermi fino in fondo l'imbarazzo della finta telefonata.
Wednesday, February 10, 2010
Il ponte delle ideologie
Questo è il ponte borbonico sul fiume Garigliano che segna storicamente il confine tra Lazio e Campania. Venne realizzato tra il 1828 e il 1832 e fu il primo ponte sospeso d'Italia, il secondo d'Europa. Se ci mettessimo a passeggiare sul ponte in compagnia di Claudio Velardi, ex "guru" elettorale di D'Alema ed esperto di comunicazione politica, assisteremmo a una strana metamorfosi. Sul lato della provincia di Latina del ponte Velardi vi magnificherebbe il vento del cambiamento che la Polverini può portare alla regione Lazio, sottolineando la sua vicinanza alla società civile e ai lavoratori grazie al lavoro da sindacalista svolto negli ultimi anni. Ma appena passato il confine che segna l'inizio della provincia di Caserta, il suddetto Velardi cambierà improvvisamente discorso, illustrando la discontinuità della candidatura di De Luca dalle precedenti amministrazioni del centrosinistra ed il rigore con cui il sindaco di Salerno ha governato la sua città. Un'esperienza.
Tuesday, February 09, 2010
Indovinate chi paga il "buco" di Roma 2009?
Il corsera Roma scrive e Dagospia riporta di come il buco di bilancio dei Mondiali di nuoto di Roma 2009 sia arrivato a 8 milioni di euro. E di come quei soldi li dovremo pagare noi visto che il buco sarà coperto dallo stato grazie all'inserimento nel decreto milleproroghe. Magari per i prossimi mondiali di nuoto in Italia sarebbe meglio afittare un bel capannone e farli sulla Wii.
Friday, February 05, 2010
Grazie Blob
Può sembrare scontato, ma ogni tanto è bene ringraziarlo. Già perchè guardandomi una puntata a caso di Blob sul sito della Rai ho avuto l'impagabile opportunità di godermi, tra le altre cose:
1) Bertolaso che dice alla Annunziata che l'intervento di 15.000 soldati americani ad Haiti è inutile e non coordinato e che, del resto, già con Katrina gli americani avevano dimostrato quanto siano imbecilli. (che sapevo di tutte le polemiche ma non avevo mica visto l'intervista originale)
2) Barbara D'urso che ferma il suo programma, in cui alcune persone sedute su degli sgabelli parlavano di non so cosa, per dare la linea a un inviato di Mediaset in Abruzzo dove Berlusconi ha appena nominato dal palco Bertolaso ministro di non so che cosa.
3) Valeria Marini con lo stesso vestito rosso che porta da dieci anni, che canta besame mucho mentre un ballerino con il pizzetto e i capelli lungi, vestito di volant azzurri le danza intorno e quasi le pesta i piedi.
4) Il principe Emanuele Filiberto di Savoia che si agita a Ballando con le Stelle che se lo guardi bene sembra uscito da Dancin' Days.
5) Una tipa con i capelli ricci che polemizza con una giornalista col caschetto nero su un articolo in cui, credo di aver capito, si diceva che lei va in giro senza mutande e apre apposta le cosce quando arrivano i fotografi. La tipa coi ricci era molto rizelata perchè non aveva smentito all'epoca la giornalista per far spegnere l'eco della notizia, ma la giornalista le rispondeva che invece avrebbe dovuto querelarla se pensava che l'articolo mentisse così avrebbe detto chiaro al mondo, una volta per tutte, che le mutandine le porta.
6) Una valletta coi capelli castani lunghi che chiede a una concorrente cosa significa in italiano la parola romanesca pedalini. La concorrente occhialuta risponde "calzini" e la conduttrice esulta urlando "corretto, calzini!", come se avesse trovato il vaccino per l'Aids.
Tutto questo in soli sei minuti. Ma che bello.
Wednesday, February 03, 2010
La marmotta preoccupa Michelle
Punxsutawney Phil, la marmotta della cittadina della Pennsylvania resa famosa da Ricomincio da capo, ha messo il muso fuori dalla tana, tornando subito dentro e annunciando così altre sei settimane d'inverno. Il National Geographic ci toglie ogni illusione, spiegando che la bestiola ha semplicemente visto la sua ombra e per questo si è rinatanata, se non l'avesse notata sarebbe rimasta fuori preannunciando una primavera in anticipo.
Ma è più interessante concentrarci sulla Bbc che ricorda come la marmotta si comportò allo stesso modo nel 1993, al termine del primo anno di presidenza del penultimo democratico alla Casa Bianca, quel Bill Clinton che, allora 47enne, aveva avuto più di una difficoltà a mettere in pratica il suo programma. Il collegamento con il 48enne Obama è presto fatto visti i problemi con la riforma della sanità e con l'aumento dell'impegno militare in Afghanistan. A Bill, poi, le cose andarono bene e venne pure rieletto. Sapendo come è andata a finire io fossi in Michelle mi preoccuperei...
Friday, January 29, 2010
Addio alla fabbrica dei talenti e degli Oscar
E' finita oggi ufficialmente l'era della Miramax. La casa di produzione, che era dal '93 di proprietà della Disney, è stata ufficialmente chiusa. Riporto la notizia per ricordare lo strapotere dei fratelli Harvey e Bob Weinstein che negli anni '90 dominarono gli Oscar con le loro campagne di promozione mirate alle statuette. Ai due va però il merito di aver lanciato tre film che hanno caratterizzato profondamente il cinema di fine secolo, facendo conoscere a Hollywood e al mondo tre grandi registi: Sex Lies and Videotapes, che lanciò Steven Soderbergh, Pulp Fiction con il successo del genio tarantiniano e Trainspotting, l'indimenticabile opera di Danny Boyle. Mica poco.
Nasce la CoCa
Dopo il giro di vite annunciato dalla Marcegaglia e che prevede l'espulsione da Confindustria di chi non paga il pizzo, la camorra ha deciso di scendere finalmente in campo. Presto chi è stato ingiustamente cacciato da Confindustria solo per aver donato spontaneamente un obolo alle famiglie dei camorristi potrà iscriversi alla CoCa (Confindustria Camorristica) e trovare così giusta assistenza nell'aggiudicazione di appalti pubblici, commesse all'estero e manodopera a basso costo.
Tuesday, January 26, 2010
Bettino santo subito
Oggi pomeriggio il tour "Bettino santo subito" sbarca a Napoli. A incensarne la memoria, su iniziativa del Pd, sarà Claudio Martelli, suo ex delfino, condannato a otto mesi per la maxitangente Enimont. Nel giorno in cui il carrozzone tocca Napoli, giova ricordare che Craxi, al momento della sua dipartita, era latitante dopo aver subito condanne per 11 anni di reclusione. Sul suo capo pendevano anche altri tre processi che in primo grado lo avevano visto condannato a un totale di ulteriori dodici anni di reclusione, sempre per tangenti.
Pace all'anima sua. Ma francamente la beatificazione di questi mesi mi pare fuori luogo.
Pace all'anima sua. Ma francamente la beatificazione di questi mesi mi pare fuori luogo.
Saturday, January 16, 2010
Se perdi la semifinale sei "terzomondiale"?
Convegno sul piano casa in Campania. La legge regionale sul piano voluto da Berlusconi, che s'era però dimenticato che la maggior parte delle competenze in nmateria è ormai dell Regioni, è stata approvata da poco. Tra le varie nrme ce n'è una che prevede che si possano edificare edifici residenziali nelle zone industriali abbandonate nei centri urbani. Si va quindi verso il festival del mattone.
Ma nel suo intervento nel convegno in questione un consigliere regionale del Pd esalta la norma, si fa prendere dal fervore ed esclama (testuale): "Abbiamo poi provveduto a far tornare alla vita le aree industriali abbandonate, che sono diventate rifugio di topi, serpenti, cani e, purtroppo, anche di questi operai terzomondiali che stiamo ospitando".
Ma nel suo intervento nel convegno in questione un consigliere regionale del Pd esalta la norma, si fa prendere dal fervore ed esclama (testuale): "Abbiamo poi provveduto a far tornare alla vita le aree industriali abbandonate, che sono diventate rifugio di topi, serpenti, cani e, purtroppo, anche di questi operai terzomondiali che stiamo ospitando".
Wednesday, January 13, 2010
2010, l'anno dei vampiri al cinema
Abbiamo salutato il 2009 con lo scarso successo di Jennifer's Body ed il troppo successo del secondo Twilight, ma l'anno appena cominciato è pronto a sfornare storie di vampiri a go-go per chi, come me, ama il genere. Fortunatamente il filone vampir-melenso non sta facendo epigoni se non il televisivo The Vampire Diaries, mentre al cinema dovrebbe arivare una bella vagonata di sangue e violenza da far ingolosire pure Vespa.
Il primo appuntamento è a marzo con l'uscita di Daybreakers, horror che inverte i canoni tradizionali immaginando nel 2019 un mondo popolato quasi esclusivamente da vampiri, mentre gli uomini sono quasi in via di estinzione. A difendere quel che resta dell'umanità Ethan Hawke e Willem Dafoe: non sarà di certo un capolavoro ma sembra che possa venirne fuori un robusto horror che attinge un po' alle atmosfere di Alien e un po' alla frenesia di 28 giorni dopo.
Più interessante dovrebbe essere Cirque du Freak: The vampire's assistant che esce da noi il 2 aprile in cui i succhiasangue si nascondono in un circo d'antan con tanto di donna barbuta e uomo-lupo. Un teenager va allo spettacolo e finisce per unirsi al gruppo dei vampiri. Dal trailer e dalle fotogallery l'atmosfera sembra quella giusta con quell'ambientazione decadente al punto giusto per gustarsi appieno l'atmosfera vampiresca. Attesa anche per il ritorno dei lunghi canini per Salma Hayek, già "mostrusamente" sexy nell'indimenticabile Dal tramonto all'alba.
Sangue a cena anche dalla Francia, con La Meute che esce oltr'alpe a giugno e probabilmente in estate da noi. Tutto parte da una donna che in un paesaggio innevato prende a bordo un autostoppista: i due si fermano in un bar, ma l'uomo scompare misteriosamente e la donna viene rapita dal cantiniere.
Nulla si sa ancora di un'uscita italiana del giapponese Blood: The last Vampire, tratto da un manga, in cui all'ironia splatter si coniugherebbero domande filosofiche su, ad esempio, il concetto di amore per una persona come il vampiro, destinata all'immortalità. Niente male, sperando ce lo facciano vedere. Destino incerto nelle sale italiane, forse anche per lo scarso successo di Jennifer's Body, per Lesbian Vampire Killers, un titolo di serie Z da leccarsi i baffi. Ancora più appetitosa la trama con una famiglia vittima di una secolare maledizione: ogni discendente femmina dell'odiato (dai vampiri) barone è destinata a trasformarsi in vampira lesbica al compiere del diciottesimo anno d'età. Skifezza imperdibile se arriva anche da noi.
Più chances sembra avere Town Creek, film di Joel Schumacher, che immagina un mostro creato durante una serie di esperimenti del Terzo Reich e che ora è in cerca di vendetta. Sete di sangue anche per Julie Delphi, l'ex evanescente Celine di Prima dell'alba che è passata dietro la macchina da presa, anzi, ha scritto, diretto e interpretato La Contessa, in cui si narra di una nobildonna ungherese che beve sangue cercando di mantenere l'eterna giovinezza.
Per chi ha fretta ci sono infine gli ultimi episodi di True Blood, la serie interpretata da Anna Paquin, in onda su Fox: la prima serie mi era piaciuta, la seconda è assolutamente imperdibile.
Il primo appuntamento è a marzo con l'uscita di Daybreakers, horror che inverte i canoni tradizionali immaginando nel 2019 un mondo popolato quasi esclusivamente da vampiri, mentre gli uomini sono quasi in via di estinzione. A difendere quel che resta dell'umanità Ethan Hawke e Willem Dafoe: non sarà di certo un capolavoro ma sembra che possa venirne fuori un robusto horror che attinge un po' alle atmosfere di Alien e un po' alla frenesia di 28 giorni dopo.
Più interessante dovrebbe essere Cirque du Freak: The vampire's assistant che esce da noi il 2 aprile in cui i succhiasangue si nascondono in un circo d'antan con tanto di donna barbuta e uomo-lupo. Un teenager va allo spettacolo e finisce per unirsi al gruppo dei vampiri. Dal trailer e dalle fotogallery l'atmosfera sembra quella giusta con quell'ambientazione decadente al punto giusto per gustarsi appieno l'atmosfera vampiresca. Attesa anche per il ritorno dei lunghi canini per Salma Hayek, già "mostrusamente" sexy nell'indimenticabile Dal tramonto all'alba.
Sangue a cena anche dalla Francia, con La Meute che esce oltr'alpe a giugno e probabilmente in estate da noi. Tutto parte da una donna che in un paesaggio innevato prende a bordo un autostoppista: i due si fermano in un bar, ma l'uomo scompare misteriosamente e la donna viene rapita dal cantiniere.
Nulla si sa ancora di un'uscita italiana del giapponese Blood: The last Vampire, tratto da un manga, in cui all'ironia splatter si coniugherebbero domande filosofiche su, ad esempio, il concetto di amore per una persona come il vampiro, destinata all'immortalità. Niente male, sperando ce lo facciano vedere. Destino incerto nelle sale italiane, forse anche per lo scarso successo di Jennifer's Body, per Lesbian Vampire Killers, un titolo di serie Z da leccarsi i baffi. Ancora più appetitosa la trama con una famiglia vittima di una secolare maledizione: ogni discendente femmina dell'odiato (dai vampiri) barone è destinata a trasformarsi in vampira lesbica al compiere del diciottesimo anno d'età. Skifezza imperdibile se arriva anche da noi.
Più chances sembra avere Town Creek, film di Joel Schumacher, che immagina un mostro creato durante una serie di esperimenti del Terzo Reich e che ora è in cerca di vendetta. Sete di sangue anche per Julie Delphi, l'ex evanescente Celine di Prima dell'alba che è passata dietro la macchina da presa, anzi, ha scritto, diretto e interpretato La Contessa, in cui si narra di una nobildonna ungherese che beve sangue cercando di mantenere l'eterna giovinezza.
Per chi ha fretta ci sono infine gli ultimi episodi di True Blood, la serie interpretata da Anna Paquin, in onda su Fox: la prima serie mi era piaciuta, la seconda è assolutamente imperdibile.
Friday, January 08, 2010
La concretezza di Daniele
Nino Daniele, sindaco di Ercolano, ha firmato un'ordinanza secondo cui gli imprenditori che denunciano gli estorsori non pacheranno le tasse comunali per i prossimi tre anni. Finora sono circa una ventina gli imprenditori-coraggio che risparmieranno, ma la lista potrebbe allungarsi visto che altri potrebbero trovare il coraggio di denunciare. Ovviamente a Maroni non verrà mai in mente di rimpinguare le casse comunali di Ercolano compensando i mancati introiti.
La coerenza di Maroni
Di fronte ad un paese del sud che decide di fare guerra agli schiavi negri (non trovo altri termini per definire la loro condizione sociale), il Ministro Maroni non trova di meglio che calcare la mano, dicendo che è tutta colpa del lassismo nei confronti dell'immigrazione clandestina.
Ma vi aspettavate davvero qualcosa di diverso da un ministro degli interni leghista? Io no.
Ma vi aspettavate davvero qualcosa di diverso da un ministro degli interni leghista? Io no.
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